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al testo di Amina Narimi
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Dalle radici si fanno grandi i rami. Ma quando vanno in cielo troppo presto non c’è nome per la madre che rimane nell’ascolto dell’alburno sempre vivo- non è un orfana o una vedova- io credo nello stabat che rimane, che acconsente; loro sono insieme pietre dure e uccelle che si alzano nel nulla sono semplici giumelle queste madri che fanno un nido folle per la gioia del più piccolo respiro della polvere. Io le chiamo benandanti e se ti accosti la sillaba mancante è l’architrave. |
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